Il testo, come la regia, sono, come detto, di Dario Fo che riporta in teatro uno spettacolo molto amato dal pubblico.
Al centro della storia la disavventura, familiare e sociale, della disoccupazione, del non “sapere come arrivare alla fine del mese”, della reazione violenta ai fatti della vita di due esseri corretti e rispettosi delle regole: lui, Giovanni, è operaio; lei, Antonia, è stata licenziata da alcuni mesi. La situazione si fa pesante ed Antonia partecipa ad un esproprio proletario di un supermercato tenendo però all’oscuro il marito, che, al contrario della moglie, “preferisce morir di fame, piuttosto che fare qualcosa contro la legge”. Solo alla fine Giovanni prenderà coscienza del fatto che rubare ai ladri non è reato. Una commedia che critica a viso aperto la società italiana, i suoi politici, le forze dell’ordine,