Tra le varie intolleranze e allergie alimentari, quella al latte è una di quelle che si sentono nominare più spesso, quasi fosse molto diffusa e comune tra le persone. E invece le cose non stanno affatto così, anzi: è vero il contrario. Il più delle volte si tratta di autodiagnosi improvvisate, quando non addirittura valutazioni che si basano solo su sensazioni del paziente. Le proporzioni reali di allergie al latte vere e proprie sono irrisorie: meno dell’1% in media. Le proporzioni del problema La notizia arriva dai pediatri della Società italiana di pediatria, che si sono riuniti a Roma per il loro congresso nazionale. Negli ultimi anni, spiegano gli esperti, sono aumentate le diagnosi di allergie e intolleranze al latte e alle sue proteine, ma spesso si tratta di “autodiagnosi”, di “percezioni” riferite dai pazienti e non confermate dal “test di carico orale positivo”. Dati ottenuti da studi trasversali hanno dimostrato una prevalenza tra lo 0,6 e il 2,5% nei bambini in eta’ prescolare, dello 0,3% tra i 5 e i 16 anni di eta’ e meno dello 0,5% negli adulti, mentre i primi risultati del progetto EuroPrevall (che coinvolge oltre a partner europei anche Russia, Ghana, India e Cina) collocano allo 0,9% la prevalenza (confermata da challenge alimentare orale su 10 coorti neonatali). Luoghi comuni: Proviamo allora a sfatare alcuni tra i principali luoghi comuni sulle allergie al latte, con l’aiuto di Alessandro Fiocchi, responsabile del Dipartimento di Allergologia Pediatria dell’Ospedale Macedonio Melloni di Milano. · E’ vero che l’allergia alle proteine del latte vaccino può influire sulla qualità di vita dei bambini, dal rapporto col cibo a quello con i compagni di scuola, all’autostima al rapporto col proprio corpo. · E’ vero che l’allergia al latte può essere causa di asma, anche se non è frequente (fattore peraltro che può prolungare la durata dell’allergia). Ai bambini sotto i 24 mesi cui venga diagnosticata, poi, è consigliato un latte sostitutivo. · E’ falso che l’allergia si possa diagnosticare semplicemente con un prick test positivo (così come non ne basta uno negativo per escluderla), o che possa guarire prima se si sottopone il bambino a piccole quantità di latte. · E’ falso che tutti gli allergici al latte lo siano anche alla carne bovina (lo è solo il 20% dei casi, tra i più gravi).