Aristotele sosteneva che la vista e’ il senso più importante a disposizione dell’uomo perché gli permette di distinguere e definire gli oggetti e quindi di conoscere meglio il mondo. Quanto sappiamo sul suo funzionamento? E soprattutto… ce ne prendiamo cura come dovremmo? Ne parliamo con il Dr. Andrea Bedei, responsabile dell’U. O. di Oculistica della Casa di Cura “ San Camillo “ di Forte dei Marmi. Innanzi tutto… come funziona la vista? Come per gli altri sensi, la vista è gestita dal sistema nervoso centrale. L’ occhio funziona come una macchina fotografica : la luce proveniente dall’oggetto che stiamo osservando entra nei nostri occhi e attraversa una serie di strutture ( cornea, umor acqueo, cristallino e corpo vitreo) che possiamo considerare come le “lenti di un obiettivo” e va a ” impressionare” la “pellicola”, ossia la retina che eccitata dalla luce invia impulsi elettrici al cervello tramite un cavo biologico, il nervo ottico. La nostra percezione visiva del mondo esterno è oggettiva? In realtà la nostra visione non è passiva come potremmo pensare, ossia non si sostanzia in un semplice scatto fotografico che cattura l’oggetto e trasmette l’ immagine al cervello, ma è la somma di una una serie di “scatti” che il cervello riceve, assembla e ridefinisce in un immagine finale ad alta risoluzione. In pratica, ciò che vediamo è un immagine della realtà rielaborata dalla nostra mente. Come si sviluppa la vista? La vista non è un dono pronto all’uso come comunemente si pensa, ma deve essere stimolata e seguita per permetterne uno sviluppo ottimale. Quando il bambino è nella pancia della mamma è già in grado di distinguere tra luce e ombra, infatti se si indirizza un fascio luminoso sul pancione, il piccolo sobbalza. A 3-5 mesi riesce a distinguere il viso della mamma, tra gli 8 e i 10 mesi è in grado di afferrare gli oggetti, ad 1 anno può distinguere le figure. Il processo si completa intorno ai 4-5 anni, quando si dovrebbero raggiungere i dieci decimi. In che modo deve essere stimolato il processo di sviluppo visivo in un bambino? Attraverso i libri di favole per esempio, mostrando e descrivendo le figure e nei bambini più grandi può essere molto utile l’uso dei video giochi. Quando e con che frequenza si dovrebbero fare controlli oculistici? Una prima visita oculistica viene fatta nei reparti di maternità nelle prime ore di vita del bambino per escludere la presenza di malattie congenite. Un secondo controllo, per verificare lo sviluppo visivo, va fatto entro i 4 anni di età, ma va anticipato se sono presenti alcuni disturbi. Quali sono i sintomi legati a questi disturbi che dovrebbero indurre il genitore ad anticipare il controllo prima dei quattro anni di età? Se ad esempio, il bambino strizza gli occhi o fa strani movimenti oculari, se tiene la testa inclinata sempre dalla stessa parte quando legge o disegna, se tende a piegare il mento verso il basso o verso l’alto, se lamenta mal di testa, se c’è un sospetto strabismo, se non c’è il caratteristico riflesso rosso nell’occhio quando gli si fa una foto. Se non vi sono disturbi particolari come quelli appena descritti, a che età il bambino deve effettuare ulteriori controlli di routine? Entro i 6 anni, età limite in cui è possibile il recupero di eventuali problemi, e nell’ età dello sviluppo.Il problema principale che può presentarsi e che spesso non dà segni premonitori, è l’ ambliopia, il cosiddetto occhio pigro, ossia la cattiva visione da un occhio che il bambino tende a compensare utilizzando solo l’ altro. Se interveniamo presto, il problema può essere superato. Per quanto riguarda l’adulto? Quali sono i periodi in cui sarebbe necessario fare un controllo? Il periodo che va dai 18 ai 40 anni che e’ quello di maggior impegno visivo che può far emergere alcuni difetti. E’ consigliato comunque un controllo ogni 2-3 anni per escludere alcune rare malattie tipiche di questa età come il cheratocono. Quali sono i difetti visivi che possono emergere più frequentemente in questa ampia fascia di’ età ?… Cos’è il cheratocono? Piccoli difetti refrattivi, quale la miopia ( difficoltà di visione a lunga distanza), l’ ipermetropia ( difficoltà di visione da vicino ) , l’ astigmatismo ( visione sfocata o sdoppiata). Difetti questi che possono essere corretti con l’ uso di occhiali, lenti a contatto o chirurgia laser. Il cheratocono e’ una patologia che generalmente interessa entrambi gli occhi ( bilaterale), legata alla debolezza strutturale della cornea che tende ad assottigliarsi perdendo la sua naturale forma sferica e diventando conica. La visione diventa confusa sia da vicino che da lontano. Dopo gli anta invece? Quando controllarsi e quali le patologie più frequenti? Dopo i quaranta anni compare la difficoltà a mettere bene a fuoco le immagini vicine, la cosiddetta presbiopia. Altri disturbi che possono comparire con l’età sono la percezione di corpi mobili volanti o di flash luminosi, la comparsa di una secchezza oculare, di una visione velata o distorta, di dolori oculari, in tutti questi casi e in chi soffre di Diabete o Ipertensione è necessario un controllo dall’Oculista. I disturbi visivi tendono comunque ad aumentare con l’età e possono compromettere la qualità della vita riducendo la capacità di svolgere le normali attività quotidiane, favorendo il rischio di cadute, l’isolamento sociale e la depressione. Quali sono le cause più frequenti di questi disturbi dovuti all’ eta’ che avanza? Le cause più frequenti di tali disturbi sono la cataratta, cioè l’opacizzazione del cristallino, il glaucoma, consistente in un aumento della pressione oculare che danneggia il nervo ottico e la degenerazione maculare, una patologia multifattoriale che colpisce la parte centrale della retina. Queste condizioni possono essere diagnosticate facilmente durante una visita oculistica e trattate con migliori risultati quanto più precocemente riconosciute. Susanna Benassi Note biografiche Il dr. Andrea Bedei e’ nato il 01\01\1961 a Viareggio (Lucca). Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Pisa nel 1986.Specializzato in Clinica Oculistica presso l’Università degli Studi di Pisa nel 1991. Dal 1997 al 1999 contratto libero professionale con l’ASL 12 Versilia, per lo svolgimento di attività chirurgica con particolare riguardo a quella refrattiva e del segmento anteriore. Dal 1999 al 2007 responsabile dell’U.O. di Oculistica della Casa di Cura convenzionata “ M.D. Barbantini” di Lucca Dal 2008 responsabile dell’U.O di Oculistica della Casa di Cura convenzionata “San Camillo” di Forte dei Marmi Durante questi anni ha effettuato più di 15.000 interventi chirurgici sul segmento anteriore (cornea, cristallino, glaucoma) e più di 4.000 interventi di chirurgia refrattiva. Nel 1988 vincitore del Premio “STUEMO – Società Tosco Umbro Emiliana Marchigiana di Oculistica”, come migliore pubblicazione dell’anno. Dal 1996 membro della Società Ofrtlmologica Italiana Dal 1999 membro dell’ American Academy of Ophthalmology. Dal 2000 membro dell’ American Society of Cataract and Refractive Surgery” Dal 2002 al 2009 responsabile scientifico della rivista di Oftalmologia “ Aggiornamenti di terapia Oftalmologica” Dal Luglio 2005 reviewer della rivista “Ophthalmology”. Dal 2010 membro del consiglio direttivo della OOPI- associazioni degli Oculisti della Ospedalità Privata Italiana Autore di numerose pubblicazioni su riviste scientifiche sia nazionali che internazionali, partecipe in qualità di relatore a vari Congressi e Corsi