Una buona, anzi un’ottima notizia per artigiani e piccole imprese. Dal 1 dicembre non dovranno più versare l’Iva anche in caso di mancata riscossione. Una novità, attesa ed invocata in più circostanze, che tocca da vicino le imprese e degli autonomi (l’esercito delle partite Iva) con un fatturato inferiore ai 2 milioni di euro. Interessate, nella sola Provincia di Lucca, l’85% delle imprese. A prevederlo sono le nuove disposizione relative al regime Iva per cassa, introdotto dall’articolo 32 bis del Decreto Sviluppo (n.83/2012). Una norma sostenuta e a cui ha lavorato Cna (info su www.cnalucca.it) che dovrebbe, in prospettiva, generare un effetto sollievo ed allentare il trend negativo delle imprese. Il versamento dell’Iva anche in caso di mancata riscossione è sempre stato vissuto dalle imprese come una vera e propria ingiustizia. Una volta emessa la fattura infatti, artigiani ed imprese dovevano versare automaticamente l’Iva allo Stato anche in caso di mancato pagamento generando così un progressivo indebitamento. “Questa è una vittoria delle piccole imprese – spiega la novità Ugo Da Prato, Presidente Provinciale Cna – e nel nostro territorio 8 imprese su 10 ne trarranno benefici. Le imprese hanno versato l’Iva, tirando fuori denaro di tasca propria, anche di fronte alla mancata riscossione; non solo dobbiamo produrre e sostenere il Pil, ma finanziare le casse dello Stato, e all’occorrenza diventare esattori perché se poi la fattura non viene pagata noi intanto l’Iva l’abbiamo già versata. Ma in questo caso allo Stato importa poco perché quello che doveva avere l’ha ottenuto. Dal 1 dicembre cambia tutto”. Da quella data fatidica in poi le imprese dovranno versare l’Imposta sul valore aggiunto (il 21% per la grande maggioranza delle partite iva in circolazione) solo al momento dell’incasso della fattura (cfr all’art. 32-bis del D.L. 22 giugno 2012, n. 83 – decreto crescita). Tra i benefici annunciati la velocizzazione dei pagamenti relativi alle operazioni commerciali tra imprese, poiché la detrazionedell’Iva è consentita solamente dopo il pagamento del corrispettivo e la diminuzione della richiesta di prestiti per far fronte a versamenti di Iva per somme non riscosse. “E’ un buon passo in avanti – spiega ancora Da Prato – ma non basta. Questa norma l’abbiamo sostenuta e voluta ma è possibile fare di più”. Secondo Cna c’è ancora molto da fare per sostenere le imprese: “Qualcosa si sta muovendo ma un nuovo aumento dell’Iva, così come ci stanno facendo ventilare un giorno si e l’altro no, non ci piace – conclude il Presidente degli Artigiani – ora dobbiamo ripartire e rimettere in moto il sistema Paese. L’aumento dell’Iva non serve a nessuno se le imprese muoiono”.