Tutto pronto per la cerimonia di consegna della XIII edizione del Premio Internazionale Barsanti e Matteucci a Gian Paolo Dallara, autentico protagonista della storia dell’automobilismo. In effetti il nome Dallara porta immediatamente alla memoria grandi successi in tutte le formule automobilistiche. L’appuntamento si terrà sabato 27 ottobre, alle ore 17.30, a teatro comunale. L’ingresso è libero. La Dallara Automobili, fondata da Gian Paolo nel 1972, a Varano de Melegari, in provincia di Parma, ha progettato e costruito vetture che hanno riempito intere pagine di gloria sportiva, diventando un riferimento mondiale per l’alta tecnologia automobilistica applicata alle competizioni. Laureatosi in ingegneria al Politecnico di Milano, Gian Paolo Dallara ha iniziato la propria carriera in Ferrari passando successivamente alla Maserati e alla Lamborghini. Poi la nascita della propria azienda ai piedi dell’Appennino sino a conquistare Indianapolis, cuore delle corse americane e sede della Dallara USA. Insomma, da Varano al mondo. Ha realizzato monoposto di Formula 1, ha progettato macchine vincenti alle 24 Ore di Le Mans, ha disegnato le più note formule addestrative, è diventato il baricentro della IndyCar. Già Stella d’Argento del CONI per meriti sportivi nel 1998, nel 2006 l’azienda Dallara Automobili ha ricevuto il premio Leonardo Da Vinci dell’Associazione Italiana Progettisti Industriali. A fare gli onori di casa ci saranno il sindaco Domenico Lombardi ed il presidente del Premio Francesco Gaspa. Numerosi gli ospiti, tra i quali alcuni ex premiati e il vice presidente della FIAT Lorenzo Ramacciotti. Subito dopo la consegna del trofeo Barsanti, in onore del premiato, si terrà un concerto lirico con arie di Verdi e Puccini. Mostre e raduni | Sarà visitabile il Museo Barsanti al primo piano di Palazzo Panichi che ospiterà anche, dal 26 ottobre (inaugurazione ore 17.30) all’11 novembre, la mostra “Gian Paolo Dallara: da Varano a Indianapolis”, un entusiasmante percorso tra curiosità, tecnologia e storia dell’automobilismo (ingresso libero, orari di visita 16-19, domenica anche 10-12; lunedì chiuso). In piazza del Duomo, sino 28 ottobre, saranno esposte monoposto provenienti dai circuiti di Indianapolis; via Mazzini, piazza Crispi e piazza Statuto ospiteranno, invece, nei giorni 27 e 28 ottobre, un grande raduno di Ferrari. Il loro arrivo è previsto nel primo pomeriggio di sabato. Domenica, intorno alle ore 15.30, le splendide auto formeranno un corteo che raggiungerà prima Forte dei Marmi, quindi piazza Europa a Tonfano. L’inventore di Pietrasanta tra gli italiani illustri in Santa Croce | Nicolò Barsanti nacque a Pietrasanta il 12 ottobre 1821. Si formò presso i padri scolopi dove fu ordinato sacerdote assumendo il nome di padre Eugenio. Nel 1841 Barsanti iniziò la sua attività didattica al Collegio San Michele di Volterra; a tal periodo risalgono le prime sperimentazioni. Trasferitosi ad insegnare fisica e idraulica nel 1845 all’Osservatorio Ximeniano di Firenze ebbe la possibilità di sviluppare la sua idea e soprattutto d’incontrare l’ingegnere Felice Matteucci con cui collaborerà per il resto della vita. I due riuscirono a depositare l’invenzione il 5 giugno 1853 presso l’Accademia dei Georgofili di Firenze e, nell’anno successivo, a brevettarla in Inghilterra, Francia, Belgio, Prussia e Piemonte. La costruzione del motore ebbe inizio nel 1860 presso le officine di Pietro Benini. Quello stesso anno, durante l’Esposizione Nazionale di Firenze delle Arti e delle Industrie, fu messo in funzione un modello del motore Barsanti-Matteucci costruito dalle officine meccaniche del Pignone. Nel 1856 i due collaborano allo sviluppo di un motore a due cilindri con potenza di cinque cavalli vapore; due anni dopo costruirono il modello a due pistoni contrapposti che fu realizzato a Zurigo dalla ditta Escher-Wyss. Dopo diverse ricerche Barsanti e Matteucci decisero di affidare la produzione industriale di un motore da quattro cavalli alla società John Cockeril di Seraing, in Belgio, a partire dal prototipo costruito nelle officine Bauer di Milano.Le richieste giunsero da tutta Europa e il successo commerciale sembrava imminente. Ma Barsanti morì due mesi dopo il suo arrivo in Belgio, nell’aprile 1864. Nel 1954 le ceneri di Barsanti furono traslate dalla chiesa di S. Giovannino nella Basilica di Santa Croce, a Firenze, nota per le numerose sepolture di sommi artisti, di letterati e scienziati.