di Susanna Benassi “Gli amanti vanno lieti nell’aria di settembre, i loro gesti accompagnano ombre di parole che conosci.” Salvatore Quasimodo Ilaria Del Carretto seconda moglie di Paolo Guinigi, signore di Lucca dal 1400 al 1430, morì a ventisei anni dopo aver partorito la secondogenita, Ilaria”minor”. Il marito, sconvolto dal dolore, commissiono’ un monumento funebre che ne ricordasse la bellezza a un giovane scultore di talento che risponde al nome di Jacopo Della Quercia (Siena 1374-1438).Quest’opera rappresenta il capolavoro dell’artista senese. La donna, ritratta in posizione supina, testa adagiata sui cuscini, corpo rilassato sotto le pieghe dell’abito, espressione serena dipinta sul volto, e un cagnolino (simbolo di fedeltà ) accucciato ai sui piedi, ci rimanda all’immagine di un sonno “vitale” , ristoratore , non certo eterno. Osservandola da vicino restiamo irrimediabilmente ipnotizzati dalla profonda dolcezza che emana dal viso, tanto che non proveremmo alcuno stupore se improvvisamente le palpebre si spalancassero e la bocca si schiudesse in un sorriso. Il corpo poggia su un sarcofago circondato da putti che reggono una serie di festoni mirabilmente curati in ogni particolare.Nell’esecuzione s’intrecciano lo stile tardo gotico, evidente nel panneggio delle vesti e un’impronta tipicamente rinascimentale che si rileva nell’espressione naturale, realistica del volto. Ma il vero punto di rilievo e’ l’abilita’ colma di grazia e sobrietà con cui lo scultore imprime nel marmo, sentimenti di tristezza e ingiustizia nei confronti della morte che colpisce senza discernimento, non provando alcuna remora nemmeno di fronte alla bellezza, o alla giovinezza.L’opera conosciuta in tutto il mondo, ha ispirato molti poeti e scrittori come Gabriele D’Annunzio (” Le città del silenzio” -Raccolta Elettra), Pier Paolo Pasolini (“Ilaria Del Carretto”- Appennino) e Salvatore Quasimodo ( “Davanti al sarcofago di Ilaria Del Carretto”-Ed e’ subito sera ).Il sarcofago di Ilaria Del Carretto (1406-1408), si trova esposto nel Duomo di San Martino a Lucca.