In dialogo con l’uomo contemporaneo. Aron Demetz presenta a Pietrasanta una selezione del suo lavoro scultoreo degli ultimi anni. Nella mostra “Keimzeit / Germinale” presso la Galleria Barbara Paci (piazza del Centauro, 2) sono esposte, infatti, alcune significative sculture dell’artista altoatesino (classe 1972), che ripercorrono, come in una sorta di “antologica in miniatura”, le tappe fondamentali della sua ricerca più recente. A partire dalle ormai celebri figure in legno, ricoperte e “sfigurate” da colate di resina che ne deturpano i lineamenti, con cui Demetz si è presentato al Padiglione Italia della Biennale di Venezia nel 2009; per continuare con le sculture “bruciate”, drammatiche metafore visive di un tormento e un’inquietudine che paiono allo stesso tempo plastiche ed esistenziali; per finire con le ultime, straordinarie prove scultoree, in cui l’artista ha lasciato che la fresa con cui “sbozza” il fusto arboreo per creare la prima traccia di figura creasse, come per una sua misteriosa “scrittura automatica” meccanica, una serie di misteriose escrescenze, come lunghi trucioli pelosi, sulla pelle delle figure, andandone così a impreziosire la silhouette, rendendole vibranti e quasi vive. Ecco allora che l’insieme delle diverse fasi del lavoro recente dell’artista può racchiudersi, in maniera coerente, nell’idea della germinazione (simboleggiata dal termine tedesco “Keimzeit”, che letteralmente significa “tempo della germinazione”), ovvero del proliferare quasi naturale della materia al di fuori dei limiti e anche della stessa volontà dell’artista, quasi che la materia stessa possedesse un’energia, una naturale capacità di evolversi, di mutare e di rinnovarsi del tutto autonoma e indipendente. In questo senso, il lavoro di Demetz continua, coerentemente, a riflettere sul concetto di mescolamento e ricombinazione formale tra figura umana e ambiente naturale. Contemporaneamente alla mostra di Pietrasanta, alcune sculture dell’artista saranno presenti alla mostra “Crossover / A dialog between the Chinese School of Hubei and the New Italian Art Scene”, manifestazione parallela alla Biennale d’Arte di Venezia, che si svolge dal 2 giugno al 24 novembre alla Tesa 113, Arsenale Nord di Venezia. Curata da Ji Shaofeng e Alessandro Riva, la mostra mette in luce il lavoro e le esperienze di un gruppo coerente e articolato di artisti cinesi – la cosiddetta Scuola di Hubei – ponendoli a confronto con analoghe esperienze provenienti dall’arte italiana contemporanea. Il catalogo di “Keimzeit” sarà disponibile in mostra, con saggio critico di Alessandro Riva. La mostra sarà visitabile tutti i giorni nell’orario 10-13 e 17.30-24 (lun. chiuso); ingresso libero.