I DISTURBI DELL’UMORE :IL DISTURBO BIPOLARE DI TIPO II

di Susanna Benassi Intervista al Dr. Luca Maggi, Psichiatra e Psicoterapeuta
Cos’ è il Disturbo bipolare di tipo II?
Il DB di tipo II è caratterizzato da ricorrenti fasi depressive maggiori alternate a fasi espansive ipomaniacali spontanee. In pratica, la fase depressiva in questo caso è preminente rispetto a quella “euforica”.Il DB di tipo II è un disturbo meno studiato e caratterizzato rispetto al tipo I perché finora è stato erroneamente incluso nella c.d. “Psicosi Maniaco-Depressiva” o nella Depressione Maggiore Ricorrente.
Spieghiamo la differenza tra Mania e ipomania?
Come precedentemente accennato, la Mania è uno stato di esaltazione del tono dell’umore. Il soggetto è euforico, si sente grande, forte, indistruttibile, ha una percezione errata della realtà. L’Ipomania è una forma di eccitamento più lieve. L’euforia è minore, spesso ha una connotazione disforica (irritabilità), non sono presenti sintomi psicotici (deliri, allucinazioni).
La fase ipomaniacale come si concretizza?
Come abbiamo detto l’Ipomania caratterizza il momento in cui il soggetto è in una fase di esaltazione, si tratta di un’euforia più lieve e con sintomi meno evidenti rispetto alla Mania, tanto che non viene percepita come una periodo di “anormalità”, anzi, le descrizioni dei pazienti hanno una connotazione positiva: “È uno dei periodi migliori della mia vita” ,” Non mi sono mai sentito meglio”,” Finalmente mi sento libero da condizionamenti”, ” Non sono mai stato così deciso”, etc.Inoltre, l’Ipomania ha un grande valore a livello sociale ed è apprezzata nella nostra cultura improntata alla competitività, all’individualismo, al successo sociale e alla leadership.
La persona che vive questa fase cosa prova?
Si ha la sensazione di avere in mano la propria vita, tutto appare possibile e facilmente raggiungibile. Il pensiero è lucido, accelerato, proiettato verso il futuro, sovente caratterizzato da intuizioni, creatività, misticismo. È spesso presente una ridotta valutazione dei rischi e, ad un esame più approfondito, il giudizio della realtà e le capacità critiche risultano ridotte. Infatti, non sono infrequenti decisioni azzardate, discutibili e spesso criticate amaramente nei periodi di stabilità (eutimia). Quando sono presenti ambizione e buone capacità intellettive, i periodi di Ipomania rappresentano i momenti di creatività, di cambiamento e di frattura esistenziale.
Che durata hanno queste fasi ipomaniacali?
Le fasi di ipomaniacalità possono avere una durata che varia, da qualche mese fino addirittura a qualche anno. In genere si individuano durante l’anamnesi, in maniera indiretta e con l’aiuto dei familiari che riportano descrizioni di questo tipo:” Non stava mai fermo un minuto”,” Aveva sempre ragione lui e se contraddetto s’ irritava”, ” Spendeva soldi per acquistare cose inutili”, “in quel periodo abbiamo scoperto numerosi tradimenti”.
In questi soggetti l’autostima è sopravalutata?
L’ autostima è ipertrofica, generalmente non vengono tollerate critiche alle quali spesso si reagisce con moti di rabbia. Questa descrizione corrisponde sul piano clinico al c.d. “Sunny Side” (lato solare) dell’ Ipomania , ossia a quelle fasi espansive belle, creative, socialmente desiderate che i soggetti generalmente identificano come il loro livello di “normalità” e più o meno consapevolmente tendono a ricercare e mantenere attraverso una stimolazione comportamentale (promiscuità sessuale, guida spericolata, esperienze emotive intense) o farmacologica. Infatti, il decorso della malattia è spesso complicato da abuso di sostanze (alcool, nicotina, stimolanti, ansiolitici).
Parliamo dell’altra faccia della medaglia di questa patologia -il lato oscuro- Come si manifesta?
Le fasi depressive in questo disturbo sono preminenti rispetto a quelle “espansive” e caratterizzano il 50% della vita di questi soggetti.La depressione in questo caso ha una connotazione “atipica” rispetto a quella che caratterizza il DB di tipo I. Qui, infatti, la persona è in una condizione depressiva ma ha una reattività estremamente più marcata di fronte ad eventi ambientali.
Facciamo un esempio…
Ad esempio: una giovane donna, molto depressa a causa di una delusione sentimentale, trascinata dalle amiche in discoteca riesce a divertirsi e descrive il suo stato d’ animo in maniera positiva:” Sono stata benissimo”.
Il DB di tipo II colpisce indifferentemente entrambi i sessi ?
Questo disturbo colpisce entrambi i sessi, ma prevalentemente quello femminile, così come le forme depressive atipiche. Nel sentire comune spesso questa tipologia di depressione (atipica) viene sottovalutata e i familiari hanno l’ impressione che il soggetto esageri il proprio malessere, proprio a causa delle repentine variazioni del tono dell’umore. Come nel caso di una ragazza che resta a casa a piangere tutta la giornata, riceve la telefonata di un’amica, si cambia, si trucca ed esce felice. Chi le sta accanto pensa che non soffra di depressione, ma che tenda ad esagerare nel manifestare una sofferenza che invece è reale. Infatti, è vero anche il contrario, ad es. avere una reazione depressiva intensa e stare a letto due giorni dopo una frustrazione minima. Va detto che anche in questo tipo di disturbo, il rischio suicidario è sovrapponibile a quello del DB di tipo I.
Spieghiamo meglio le differenze tra la depressione classica (Melanconia) e la depressione atipica che è parte del DB di tipo II
La Depressione Atipica ha sintomi opposti rispetto alla depressione classica (melanconica) e la caratteristica di una maggiore reattività agli stimoli esterni. La Melanconia è la depressione nell’immaginario comune, comporta un marcato rallentamento psicomotorio (attività e pensiero) o agitazione, difficoltà ad addormentarsi, insonnia a metà notte (centrale) o alle prime ore del mattino (terminale), variazioni dell’umore durante il giorno con miglioramento della sintomatologia sul fare della sera (alternanza diurna classica), mancanza di appetito, perdita di peso, ridotto desiderio sessuale.Nella Depressione Atipica invece, i disturbi sono invertiti, è presente un peggioramento dei sintomi alla sera, insonnia iniziale con ipersonnia (maggiore bisogno di sonno) durante il giorno, iperfagia (aumento dell’appetito) con aumento di peso e per ultimo, come abbiamo già detto, una reattività marcata agli stimoli esterni: questi soggetti cadono preda di depressioni paralizzanti a seguito di banali avversità, così come diventano improvvisamente allegri di fronte ad eventi positivi. Possono però essere presenti anche sintomi melanconici.
Vi sono altre particolarità che caratterizzano il DB di tipo II?
Un particolare sottotipo di DP di tipo II è quello caratterizzato da fasi ipomaniacali “miste”. Interessa generalmente individui di sesso maschile con grandi livelli di energie. Estremamente dinamici, reattivi, impulsivi e irritabili che per loro natura tendono ad assumere ruoli direttivi nella società. Appaiono quindi socialmente “vincenti”, ma spesso portano dentro di loro sentimenti di insoddisfazione e rabbia che non di rado si riflettono in ambito familiare con episodi di aggressività, instabilità affettiva e sessuale, etc. L’insieme di questi comportamenti negativi viene definito la “Dark Side” (il lato oscuro) dell’ipomania.
Qual’ è quindi il livello di gravità di questo disturbo che ci pare ambiguo e difficile da individuare, soprattutto per coloro che non hanno competenze in materia?
Anche se apparentemente questo tipo di disturbo sembrerebbe essere meno impattante, in realtà comporta una compromissione della qualità della vita spesso più marcata rispetto al DB di tipo I a causa della gravità e della lunga durata della sintomatologia depressiva e della frequente comorbidità (associazione) con i disturbi d’ansia, l’abuso di sostanze ed i disturbi di personalità.

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