PIETRASANTA_ Se n’è andato nel silenzio della notte, sopraffatto da una grave malattia, nella sua casa nel centro storico di Pietrasanta, Moreno Giovannini, classe 1936. Giovannini è stato tra le personalità più significative della storia cittadina degli ultimi quarant’anni. Esponente del PSI, fu prima vicesindaco, poi sindaco dal novembre 1985 al luglio 1992. Ebbe il difficile compito di essere “quello dopo il Cecchi”, agì nel segno della continuità, ma con idee sue e ben chiare, traghettando brillantemente la città negli anni Novanta. Fu il sindaco del rifacimento di via San Francesco, dell’osservatorio astronomico al parco della Fontanella, dei lavori nel complesso di Sant’Agostino e al teatro comunale, fu il sindaco del centro sociale che poi sarà “La Rosa Bianca”, della chiusura di Piazza del Duomo alle auto, della progressiva “pedonalizzazione” del centro. Sette anni d’intensa attività.
Arguto, pacato, riservato, fu un sindaco molto amato dai cittadini. Diretto e concreto, Giovannini fu attivo anche in campo amministrativo e sociale. Fu presidente dell’Ospedale Lucchesi, quindi vice presidente del consorzio sanitario. Fu tra gli ispiratori del Circolo culturale Fratelli Rosselli cittadino, costituito nel 1988 da alcuni militanti del PSI che ritennero necessario portare un contributo di idee e valori allo sviluppo culturale e politico della città. Ne rimase per molti anni segretario, sino allo scorso aprile, quando ha deciso di lasciare per motivi di salute pur restando nel direttivo.
“Sono profondamente addolorato – dice il sindaco Domenico Lombardi – perdo un grande affetto. Moreno mi è stato vicino durante la carriera politica e professionale. Per me è sempre stato un riferimento, un esempio luminoso d’impegno nella società. Mai urlato o irriverente, ma leale e sincero. Nutro nei suoi confronti un sentimento d’infinita riconoscenza. Grazie Moreno per il tuo immenso amore per Pietrasanta”.
Un attaccamento di cui Giovannini non esitava a parlare. In una lunga intervista apparsa su Pietrasanta Informa nel 1992, quando si apprestava a passare il testimone al futuro sindaco Sirio Macchiarini, dichiarò: “Non parlo di cose fatte perché sono innamorato di Pietrasanta e le mie valutazioni potrebbero non essere oggettive”.
“Ma oggettivo lo fu e molto in tutta la sua vita – conclude il sindaco – e oggi se ne va un uomo importante. Esprimo alla moglie Franca e alle figlie Roberta e Susy il forte cordoglio mio personale e della comunità di Pietrasanta”.