Un format di successo "Due voci e una chitarra" che, dopo l'edizione generosa per consensi di 10 mesi fa, è stato riproposto venerdì 21 marzo, al Teatro comunale di Pietrasanta, con analogo riscontro: un ' pieno' di applausi e presenze. Sulla dolce brezza primaverile cullata da musica e parole, l'ospite dello spettacolo è stato il grande cantautore Roberto Vecchioni, affiancato dal chitarrista Massimo Germini e dal presentatore Marino Bartoletti. L'incontro, ad ingresso gratuito – con lunga fila in attesa già un'ora prima dell'inizio – si è proposto come una vera e propria chiacchierata di due ore tra due amici che si incontrano in un qualsiasi bar. Incontro che in breve tempo si trasforma in un'entusiasmante lezione di vita, intervallata dalle canzoni che fanno da colonna sonora a diverse generazioni. Presentato come artista, poeta e caro amico, il maestro Roberto Vecchioni è salito sul palco pietrasantino ringraziando l'ospitalità e la bontà d'animo dei versiliesi, a cui da tempo si sente molto legato. A seguire sequenze di ricordi: i suoi primi esordi a Viareggio, la sua idea di approccio alla vita, aneddoti divertenti sulla carriera, il rapporto con Francesco Guccini, e ancora la sua idea politica e la storia che si cela dietro alle canzoni scritte. Roberto Vecchioni si è messo a nudo come uomo e come artista in un viaggio esistenziale a tutto tondo, che ha regalato emozioni fortissime e contrastanti; " Nella mia vita, caro Marino, io non so fare davvero niente: ma scrivere canzoni, quello si, me la cavo." L'artista preferisce fare il modesto, ma se la cava eccome e ci delizia con alcuni dei suoi successi come "Luci a San Siro", "Le rose blu", "Miracolo Segreto", "Chiamami ancora amore"- canzone con cui si presenta e vince a Sanremo nel 2011- ma non solo: forse nessuno l'avrebbe mai detto, ma Roberto Vecchioni ha scritto anche la sigla del cartone per bambini Barbapapà; Spiritoso, auto-ironico, poeta vero, estremamente poliedrico, innamorato dell'amore, ma anche razionale e concreto nelle sue idee. La serata ha visto al suo epilogo un omaggio da parte di Andrea Pucci, artefice del Carnevale di Viareggio, che ha realizzato un volto in caricatura del cantante con gli occhiali e il sigaro ed una medaglia, realizzata dagli studenti dello Stagi, consegnata dal Sindaco di Pietrasanta Domenico Lombardi. Il finale è una platea in piedi che non smette di applaudire un immenso conoscitore di vita che sembra aver appreso ogni aspetto più intimo e segreto di ognuno di noi, e chesaluta ricordandoci: " La vita è niente, senza quello che hai da vivere".
GIULIA BERTOLI