di ALEANDRA VITI
Quando si parla di violenza sulle donne, al giorno d’oggi, si é portati immediatamente a pensare alla violenza fisica trascurando il fatto che questa é solo la punta di un iceberg che nasconde aspetti
ben più gravi e complessi, ed ha come base una violenza più subdola che implica la limitazione della libertà dell’essere umano.
Anche farsi accompagnare sempre per tornare a casa o alla propria macchina uscite da una discoteca, è una limitazione della libertà, come dover stare attente a quello che si indossa perché sennò “è normale che un uomo abbia certe pulsioni e si comporti di conseguenza”.
Anche dover sempre guardare le proprie spalle quando si cammina sole, è una limitazione della libertà.. come dover avere paura a rispondere a qualcuno che ti intasa le chat di messaggi che diventano mano a mano sempre più rabbiosi ed offensivi.
È una limitazione della libertà anche sentirsi sempre dire “fai attenzione, fatti accompagnare quando torni alla macchina che non si sa mai..”.
È una limitazione della libertà dover avere a che fare con una sensazione di disagio mista a paura e vergogna quando vengono fatti apprezzamenti viscidi e non richiesti, quando si deve sopportare di essere chiamate troie da qualcuno a cui abbiamo detto “no.” e quando si viene a sapere che le nostre foto intime sono state condivise su un gruppo di malati mentali da qualcuno di cui ci fidavamo.
È una limitazione della libertà anche dover sentire sulle proprie spalle il peso di tanti pregiudizi, come sentirsi in difetto se la nostra aspirazione più grande non è stare a casa ad occuparsi dei nostri bambini ma avere una carriera e, allo stesso modo, sentire ogni volta che se una donna è arrivata a ricoprire una posizione influente è perche ha fatto qualche servizietto a qualcuno per garantirsi il posto.
Sfido qualsiasi uomo che sottostima tutta la questione di genere a dire che anche lui vive questa situazione di ansia e allarmismo quotidianamente. Questo per far capire che non si parla solo di violenza fisica (anche perché la violenza è violenza, sempre e da ambo i lati) ma che c e tutto un altro “mondo” che spesso rimane difficile da vedere per chi non deve preoccuparsene.
Allo stesso modo, però, è limitazione della libertà ritenere che l’uomo debba essere per forza forte, non debba mostrare alcun tipo di emozioni, debba per forza essere quello che porta il pane a casa e che, viceversa, tutti quelli che non rispettano questi canoni siano degli smidollati.
Ricordiamoci quindi che il femminismo non è un movimento a senso unico.. Liberando la mentalità comune da questi pregiudizi tutti potrebbero sentirsi più liberi.