Il giorno prima dell’inaugurazione dell’edizione 2020 di Pietrasanta in concerto, la musica riempie il palco nel Chiostro di Sant’Agostino attraverso il racconto di Alice Cappagli “ Ricordati di Bach “, giovedì 23 luglio ore 21.30 a cura cella Libreria Nina, di una formazione musicale che è anche un ritorno alla vita: dopo un incidente, alla piccola Cecilia – a soli nove anni – viene detto che non muoverà più la mano sinistra, ed è lei da sola a trovare nel violoncello del nonno la strada per fare il suo piccolo grande faticoso miracolo. E’ un romanzo, ma è anche la storia vera di Alice Cappagli, che quel violoncello lo ha suonato per quasi quarant’anni alla Scala. Una storia che parla a tutti ma che chi in qualche modo ha fatto della musica la passione della vita sentirà risuonare dentro. Si consiglia la prenotazione alll’indirizzo info@ninalibreria.it
Esistono passioni così potenti da cambiarti la vita. Da rovesciarti la testa, i pensieri, lo sguardo. Per Cecilia la musica è esattamente questo: un modo di vivere, il solo che conosce. «Fai finta di dover parlare di tutto quello che è finito in un abisso, – le dice il suo maestro. – Della gioia e del pianto, della vita e della morte. Fai finta di dovermi raccontare qualcosa che non ha mai avuto parole per essere descritto. Rimane Bach. Tolto tutto rimane solo lui: la lisca del tempo». Ma il tempo che cos’è? Cecilia ha otto anni quando un incidente d’auto le lede per sempre il nervo della mano sinistra e si mette in testa d’imparare a suonare il violoncello. E ne ha diciannove quando tenta i primi concorsi. In mezzo, dieci anni di duro lavoro con Smotlak, un maestro diverso da tutti gli altri, carismatico, burbero, spregiudicato. Per arrivare a scoprire qual è il senso di ogni sfida e della sua stessa vita.
Cecilia è ancora una bambina, quando a dispetto di tutto e di tutti – in particolare dei suoi genitori -, entra all’Istituto Mascagni di Livorno, un conservatorio, e di quelli seri. Scoprirà a poco a poco cosa significa segarsi i polpastrelli con le corde, imparare solfeggio e armonia, progredire o regredire, scoraggiarsi o meravigliarsi. Educare la sua mano, sfidarla. E trovare una forza inaspettata, un’energia che sembra sprigionare direttamente dalla fatica. Il suo insegnante, Smotlak, spirito spericolato e grande scommettitore, capace di perdere a un tavolo da gioco un Goffriller del 1703, punta su di lei come si può puntare su un cavallo, e mira a farla diventare come gli altri, «quelli senza cuciture». Intorno a loro, una schiera di personaggi che impareremo a conoscere pagina dopo pagina: Odila, compagna di corso e unica amica, la terribile prof. Maltinti, il «sovietico» Maestro Cini… Ma «le vere lezioni non sono quasi mai a lezione», e Cecilia non tarderà a capirlo, scoprendo che una scommessa ben piazzata può portarti lontano e che un vero maestro insegna veramente tutto: perfino a vivere.
Alice Cappagli è livornese e ha suonato il violoncello nell’orchestra del Teatro alla Scala per 37 anni. Ha esordito con Einaudi pubblicando Niente caffè per Spinoza (2019), vero e proprio caso letterario per il passaparola di librai e lettori. A giugno 2020 sempre per Einaudi è uscito Ricordati di Bach.