Due casi in una settimana non fanno statistica, ma devono comunque indurre ad una riflessione. E a qualche cautela. I 2 casi in questione riguardano la disavventura subita da 2 persone morse, appunto nei giorni scorsi, dal ragno violino. Con conseguenze fortunatamente non gravi.
Come riporta Il Tirreno il professor Francesco Menichetti, direttore dell’unità operativa di malattie infettive dell’azienda ospedaliero universitaria pisana, “ è stato morso da un ragno violino, uno dei più velenosi d’Italia, nella sua casa di vacanze a Seravezza. Lo stesso medico, impegnato in prima persona negli ultimi mesi nella battaglia contro il Covid e sperimentatore della terapia della cura con il plasma dei pazienti guariti, ha raccontato la disavventura sui social. Secondo quanto riferito, l’episodio è avvenuto nella soffitta di una casa di campagna. Il professore ha subito capito quanto era successo e, grazie alla sua esperienza e al prezioso consulto di alcuni colleghi, è riuscito a medicarsi da solo.
il 27 Agosto scorso una donna viareggina di 50 anni era stata morsa da un ragno violino in pineta a Viareggio e curata con antibiotici e cortisone, si è rimessa in salute”. Per una donna di Marsala, sempre di recente, il morso del ragno era invece stato letale, a conferma della sua pericolosità e della necessità di un’immediata diagnosi e terapia.