A un certo punto della storia dell’umanità qualcuno ha costruito una pista di atletica e poi si è chiesto in che senso far correre gli atleti che vi avrebbero gareggiato. Se fosse davvero andata così magari la Storia ricorderebbe un Plinio Destroverso che quel giorno decise che le gare dovevano disputarsi in senso antiorario ma purtroppo non lo sappiamo, anche se è ragionevole pensare che al tempo (e parliamo di molti secoli fa) non esistessero gli orologi e quindi nessuno avrebbe potuto proporre di farli correre in senso antiorario. Anzi: pensa a come l’avrebbero guardato se l’avesse detto. “Antiorario in che senso? Cosa vuol dire?”.
La spiegazione fisiologica
Ci sono almeno tre modi per spiegare in questi termini perché si corre in senso antiorario: uno è legato al fatto che viene più naturale farlo così e due alla posizione del cuore e alla circolazione sanguigna.
Con quale piede inizi a correre? Forse non ci hai mai fatto caso ma è molto probabile che sia il destro. Perché? Perché è naturale farlo, specie per chi è destrimano. Iniziare con quel piede inoltre fa affrontare con più scioltezza la curva (che è a sinistra, ovviamente, come tutte le curve in una pista di atletica).
Un’altra spiegazione è legata alla posizione del cuore che fa “pesare” di più la nostra metà sinistra e ci porta in quella direzione e soprattutto alla circolazione del sangue che avviene da sinistra a destra: la forza centrifuga generata dalla corsa verso sinistra lavorerebbe a favore della corsa in quel senso.
Infine: la gamba destra di molte persone (non di tutte) è un po’ più lunga della sinistra e quindi, ancora una volta, correndo su un percorso vincolato viene più spontaneo farlo tenendola esterna.
E quelle fisiche o pratiche
La prima di queste spiegazioni è che si tratta di uno standard: le gare internazionali IAAF (ora World Athletics) si corrono in senso antiorario e quindi gli atleti e le atlete che tagliano il traguardo (e questa è la spiegazione pratica) lo fanno provenendo da sinistra e andando verso destra rispetto ai giudici di gara. E se hai notato che da sinistra a destra si scrive (almeno chi non scrive in arabo o in giapponese) sappi che hai intuito bene: in una situazione di grande concentrazione come quella in cui si trovano i giudici è meglio non avere fattori di distrazione, come atleti che tagliano il traguardo da destra a sinistra.
enoisulcnoc nI
No, non sono impazzito: il titolo di questa sezione è “In conclusione”, ma scritto al contrario. Faticoso leggerlo, no? Forse è per quello che alla fatica del correre una gara non ci si vuole aggiungere anche quella di farlo in senso orario.