La notizia arriva dalla Scozia: dunque accade che i servizi sociali, dopo aver più volte messo in guardia (la vicenda è durata tre anni) i genitori sulle cattive abitudini alimentari dei loro figli, addirittura obbligando quest’ultimi a consumare i pasti in presenza di un assistente sociale, hanno deciso di affidare gli stessi ragazzi obesi in adozione; si tratta di ragazzi con età compresa tra i 4 (25 kg) e i 12 anni (100Kg). Perplessi i referenti della Fe.S.I.N. (Federazione delle Società Italiane di Nutrizione), che hanno espresso il loro pensiero, in un documento firmato dal Segretario Nazionale, dott. Francesco Leonardi. “Non conosciamo le specifiche motivazioni (Maltrattamento? Negligenza? Incuria?) che hanno indotto all’ordinanza di affidamento dei ragazzini obesi, ma sarebbe preoccupante se l’allontanamento dai genitori dipendesse solo dalla loro patologia. L’obesità è, infatti, una patologia le cui cause genetiche, metaboliche, comportamentali e socio-ambientali risultano molteplici e complesse, il cui andamento è tendenzialmente cronico-recidivante e le cui complicanze comportano seri rischi per lasalute. “. La malattia è sicuramente collegata al regime dietetico,, ma c’è da sottolineare come sia da tenere in considerazione anche l’ambiente in cui si vive, che spesso favorisce l’obesità non facilitando le attività motorie”.