Da un anno e mezzo ha lasciato Parigi per trasferirsi con la famiglia e i suoi tre più stretti collaboratori nella Piccola Atene “perché a Pietrasanta anche un pittore diventa scultore”. E’ Gustavo Aceves, artista messicano di chiara fama, classe 1957, che in città ha trovato il centro della sua creatività. Nel suo studio all’ex Fonderia Tommasi, Aceves sta lavorando alacremente ad un grande progetto espositivo che dopo Venezia toccherà la piazza del Trocadero a Parigi, Pechino e Città del Messico. Si tratta di un’istallazione composta da cento cavalli fluttuanti in materiali vari: bronzo, ferro, resina e marmo. Le opere sono in corso di esecuzione nelle fonderie Mariani e L’Arte, al laboratorio Cervietti. Saranno tutte realizzate in città. “Non esiste nessuna altra realtà per l’arte come Pietrasanta – ha spiegato il maestro Aceves, presentando nei giorni scorsi i bozzetti del suo grande progetto nelle sale del chiostro di Sant’Agostino (resteranno visibili sino al 12 maggio, nell’orario 16-19) – qui ho trovato le migliori maestranze artigiane, materiali, utensili e una sensibilità creativa unica”. Il progetto, inizialmente pensato per la Biennale di Venezia, avendo assunto dimensioni di tale ampiezza, slitterà di qualche mese e sarà presentato all’Arsenale, a novembre 2013 o a marzo 2014. Si tratta di 100 cavalli, ognuno con una propria caratterizzazione, che ricordano per dimensioni i famosi Cavalli di San Marco (circa 3 metri di altezza ciascuno). Fluttueranno sulla laguna in un suggestivo insieme che guarda al cammino dell’uomo. “La centralità della vocazione artistica di Pietrasanta – ha detto il sindaco – è ancora una volta confermata. Quando si parla d’arte, di grande arte, non si può fare a meno di passare da Pietrasanta. Merito dei grandi artigiani del territorio e della sensibilità con cui la città da sempre accoglie una straordinaria comunità di artisti internazionali”. L’opera di Gustavo Aceves è caratterizzata da una personale rivisitazione dei grandi maestri della tradizione pittorica occidentale, da Rembrandt a Bacon, evidente nella sua attenzione rivolta al corpo umano