di Susanna Benassi Si apre oggi, Sabato 20 Luglio, a Pietrasanta e resterà fino al 15 Settembre, la rassegna di arte contemporanea “ITALIA-FRANCIA L’Innocence du Réel-L’Innocenza del reale” che tenta di raccontare la storia di stima reciproca e sana competizione tra i due paesi nel corso del tempo,usando come strumento la raffigurazione artistica. Molte le opere esposte in vari angoli della città, la cui punta di diamante presa a simbolo della manifestazione troneggera’ in Piazza Duomo: un gigantesco monumento bronzeo di Adel Abdessemed, alto piu di cinque metri,dal titolo “Coup de Tête” (Colpo di testa) che immortala la ormai famosa “testata” inferta da Zidane a Materazzi durante la finale dei Mondiali di calcio 2006, giocata all’Olympiastadion di Berlino. Esposta in prima assoluta sul suolo italiano dopo essere stata ospitata per 3 mesi nella piazza del Centre George Pompidou di Parigi e destinata, a fine mostra, nella sua sede definitiva in Qatar. Qualcuno potrebbe obiettare che la connessione simbolica tra il “concetto-messaggio”-sana competizione-dell’iniziativa, e la raffigurazione di un innegabile atto di violenza assurto a suo emblema,non sia poi così felice… O che il titolo stesso “L’innocenza della realtà” scelto per la rassegna, rappresenti di per se una contraddizione, poiché la realtà non è mai innocente, ma anzi, volendo riprendere un pensiero di pirandelliana memoria potremmo tranquillamente affermare che non ne esiste una soltanto, e “ogni realtà e’ un inganno”. Va detto però che l’arte in ogni sua forma è lo specchio di un’epoca,ne cattura l’essenza e ce la mostra. Il nostro e’ il tempo della contraddizione e della mancanza di regole che non ci permettono di fissare una linea netta di demarcazione tra ciò che è giusto e ciò che e’ sbagliato.Non esistono più il bianco e il nero separati da una gradazione di sfumature intermedie, ma solo un ineluttabile “mare”di grigio.In questo contesto, un atto di per se’ violento,per nulla innocente e condannabile secondo buonsenso,diventa simbolo di una società che tutto ridimensiona e tollera, incapace d’indignarsi e di reagire di fronte a soprusi,ingiustizie e a manifestazioni di basso istinto animale dell’essere umano. Pensiamo all’antica Roma, dove si rendeva omaggio al coraggio, alla vittoria, alla saggezza attraverso opere monumentali colossali… Ogni società, individua i suoi eroi, i suoi punti di riferimento, i suoi valori e li eterna per mezzo dell’arte, come tante pagine di un libro che ne raccontano la storia. Insomma…Ad ognuno il suo e tutto questo e’ il “nostro”! Durante la conferenza stampa di questa mattina l’ artista ha spiegato: ” Ho voluto materializzare in una scultura,lo shock che ho subito nel vedere quella scena.”, mentre Materazzi, uno dei protagonisti raffigurati nell’opera, ha dichiarato:”Sono qui per caso…Volevo ringraziare l’artista perché è un genio. Quest’opera e’ un’ode alla sconfitta” Fissata alle ore 19, l’inaugurazione ufficiale,presso il Chiostro di Sant’Agostino alla presenza delle cariche istituzionali, di artisti e dei curatori NOTE SULL’INIZIATIVA L’iniziativa e’ stata ideata e promossa dalla Fondazione Centro Arti Visive in collaborazione con il Comune di Pietrasanta con il supporto e il patrocinio di numerose istituzioni pubbliche e private di rilievo, curata da Alessandro Romanini (Direttore CAV, Centro Arti Visive Pietrasanta) e Gualtiero Vanelli (imprenditore del mondo dell’arte).La mostra è ospitata in : Piazza Duomo, Chiesa e Chiostro di Sant’Agostino, Fondazione Centro Arti Visive (via dei Frati, 6).Nel contesto della manifestazione s’inserisce la conferenza organizzata al Musa, di Rudy Ricciotti e Stefano Boeri, moderata dal corrispondente RAI da Parigi Antonio Di Bella, dal TITOLO: Cultura ed arte tra Zidane e Materazzi. Prevista per 17,30 di questo pomeriggio, sarà occasione di presentazione di due opere museali realizzate a Marsiglia, rispettivamente dagli architetti Rudy Ricciotti e Stefano Boeri : il MUCEM e La Ville Mediterranée.Due spazi polifunzionali, dedicati all’arte, alla musica e alla cultura, che fungono da raccordo urbanistico e da “fari” dell’arte sul fronte portuale della città di Marsiglia. SCULTURE ESPOSTE La scultura simbolo (“Coup de Tête” ) sarà accompagnata da numerose opere di artisti prestigiosi, tra cui ricordiamo Michelangelo Pistoletto, con l’opera Love Difference, una tavola di oltre 7 metri, con superficie specchiante– caratteristica dell’opera dell’artista biellese – che rappresenta un inno alla valorizzazione delle differenze e all’integrazione delle popolazioni che si affacciano sul Mediterraneo. Espone in contemporanea a Pietrasanta e al Museo del Louvre di Parigi. Anri Sala, che rappresenta la Francia alla Biennale di Venezia 2013, Adrian Paci, reduce dalla mostra nei prestigiosi spazi del Museo Jeu du Paume di Parigi, propone le sue tematiche relative al nomadismo e allo sradicamento d’identità nella società globale, Camille Henrot a cui l’invito alla mostra di Pietrasanta ha portato fortuna, avendo ricevuto il premio del Leone d’Argento della Biennale 2013 e molti altri, come Vanessa Beecroft, con un’installazione site specific, Maurizio Cattelan, esponenti dell’Arte Povera come Jannis Kounellis e Gilberto Zorio, quelli della Transavanguardia come Chia, Cucchi, Paladino, de Maria e Clemente, rappresentanti dei principali movimenti storici transalpini come il Noveau Realisme, Arman, Cèsar, Ives Klein, Jean Tinguely, della Narration Libre anni 80’ di Combas e Errò e opere raramente viste come quelle del movimento Lettrista con Isou e Lemaitre in testa.Non mancano le discipline come il design con opere di Ora Ito – autore, fra l’altro, della recente progettazione dello spazio dedicato all’arte contemporanea sul tetto della Citè Radieuse di Le Corbusier a Marsiglia – e Paolo Ulian, rappresentante di spicco di un concetto etico del design sulla scorta della lezione di Enzo Mari e Giacomo Callo Art Director della Mondadori.L’architettura è degnamente rappresentata con maquette, progetti e un’opera in marmo appositamente realizzata per l’occasione da Stefano Boeri. Si tratta della Ville Mediterranée da lui progettata. C’è spazio anche per le istanze “passionali”, mediatiche e ludiche dell’espressione artistica con la serie Toys For Boys ospitata al CAV (con opere di Aron Demetz, FC Sofia, Jean Pierre Raynaud, Aurelle, Massimiliano Pelletti, Jak Espi, Laurent Jenkell) e l’opera realizzata dalla star della fotografia di moda Marco Glaviano, che presenta un ritratto in marmo di una delle top model icone degli anni 90’.