di Susanna Benassi La cefalea che comunemente chiamiamo “mal di testa”, “dolore di testa”,o “testa che duole” e’ uno dei disturbi più fastidiosi e diffusi tra la popolazione di entrambi i sessi, anche se quello femminile sembra detenerne il primato.Si stima infatti che nel corso della vita, il 75% delle donne e il 60% degli uomini, sperimentano un episodio di cefalea che si manifesta, nell’80% dei casi,prima dei quaranta anni.Il mal di testa costituisce motivo di frequente accesso al pronto soccorso (il 16% di tutti gli accessi sono dovuti a questa patologia), ed e’ causa del 30% di tutte le visite neurologiche.Oltre a destabilizzare il normale andamento della vita quotidiana di chi ne soffre, rappresenta un costo non indifferente in termini sociali. Una spesa che grava sul nostro Sistema Sanitario Nazionale per circa sei miliardi di euro l’anno, stimata sulla base di costi diretti (accertamenti diagnostici e provvedimenti terapeutici) e indiretti (assenze dal posto di lavoro, o ridotta produttività).Ne parliamo con il Dr. Angelo Nuti, Neurologo e Dirigente Medico presso la UOC di Neurologia dell’Ospedale Versilia e Responsabile dell’Ambulatorio per le Cefalee e della Sezione per la Neurologia d’Urgenza.Cos’è la cefalea?La cefalea,o mal di testa come usiamo comunemente definirla,e’ un termine che indica una grande varietà di disturbi cefalalgici. Dalla Classificazione Internazionale delle Cefalee (2013),stilata da una commissione di esperti di tutto il mondo,edita dalla IHS (The International Headache Society-Società Internazionale delle Cefalee) si evince che i tipi di mal di testa sono quasi duecento e che la cefalea e’ fortemente presente,soprattutto nei paesi industrializzati,in tutte le fasce d’età della popolazione.Quali sono le forme più importanti di cefalea?Diciamo che le cefalee si dividono in due grandi gruppi: le forme primarie e le forme secondarie.Quali sono le forme primarie ?Le forme primarie ( emicrania, cefalea di tipo tensivo e cefalea a grappolo), hanno prognosi benigna, e sono quelle in cui il sintomo stesso (dolore alla testa) costituisce la malattia. Per chiarire meglio… Il mal di testa e’ in questo caso un disturbo autonomo che “vive di vita propria”, non conseguente ad altre patologie.Le forme secondarie, invece?Le cefalee secondarie invece, costituiscono un sintomo di una patologia cerebrale più o meno grave ( come ad esempio un’ emorragia, un tumore,o una meningite), o sistemica ( come nel caso del mal di testa legato all’ipertensione arteriosa).Come si distinguono le cefalee primarie da quelle secondarie ?Attraverso una “diagnosi differenziale” che è prevalentemente clinica.”Differenziale”, significa che prende in considerazione diversi aspetti come la descrizione del dolore e della sua intensità, il lasso di tempo in cui ha raggiunto il suo acme, i sintomi associati. Si basa su un’indagine anamnestica (raccolta di informazioni, notizie, caratteristiche della cefalea) molto accurata attraverso la quale devono essere ben chiarite le modalità d’esordio della cefalea ( ossia, in che modo e con quali caratteristiche si è manifestata). Esistono infatti dei “segnali” (sintomi) che aiutano il medico a porre l’ipotesi di una cefalea secondaria e quindi a procedere con accertamenti più approfonditi e specifici.Quali sono questi campanelli di allarme che dovrebbero allertare ?I principali sintomi d’allarme di una cefalea secondaria,sono l’esordio brusco e l’intensità elevata del dolore che raggiunge il suo apice in meno di un minuto rendendolo insopportabile,specie in soggetti che non hanno mai sofferto di mal di testa.In letteratura medica esiste un’espressione metaforica che ben descrive questo tipo di manifestazione dolorosa:” Cefalea a Rombo di Tuono”.Quando il dolore ha queste caratteristiche, quali potrebbero essere le cause?In presenza di una cefalea che si presenta nella modalità appena descritta, le cause potrebbero essere diversein particolare: un’emorragia provocata dalla rottura di un aneurisma, condizione questa che può essere gravata da una prognosi severa.Altra possibile causa di cefalea secondaria e’ la meningite, se è presente la febbre.Oppure un ictus, se il dolore e’ associato ad una compromissione della coscienza (confusione), o ad un’emiparesi (difficoltà motoria che interessa una parte laterale del corpo).In questi casi quali sono gli interventi immediati che devono essere praticati?In presenza di queste tipologie di sintomi, l’inquadramento clinico deve essere rapido.Spesso il problema si pone in regime d’urgenza ed uno degli esami fondamentali e’ la TAC CRANIO eseguita senza mezzo di contrasto.In altri casi, se si sospetta ad esempio una meningite, o la rottura di un aneurisma si ricorre alla puntura lombare. Nella diagnostica delle cefalee, riveste poi particolare importanza l’uso della Risonanza Magnetica Nucleare del cranio, con contrasto.Data l’enorme diffusione delle cefalee tra la popolazione e l’impatto severo che questo comporta, sia in termini di disagio fisico che di costi economici,esistono dei metodi preventivi per limitare il problema? Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la cefalea rientra tra le prime venti cause di disabilità per entrambi i sessi.Si tratta senza dubbio di una patologia di enorme impatto economico e sociale. Una vera e propria questione di salute pubblica che impone un precoce inquadramento delle varie forme di mal di testa e un loro proprio adeguato trattamento.In generale, c’è abbastanza informazione riguardo a questo tipo di disturbo? Esiste una consapevolezza della malattia in chi ne è afflitto, o c’e’ una tendenza a sottovalutare o minimizzare il problema?Purtroppo spesso i pazienti vengono lasciati a se stessi e seguono la trafila dell’automedicazione, con il pericolo di sviluppare un quadro di dipendenza da analgesici con aggravamento indiretto della cefalea e cronicizzazione del dolore.Note BiograficheDr. Angelo Nuti nato a Camaiore (Lucca) il 19/04/1958Diploma di Maturita’ Scientifica, conseguito nell’anno scolastico 1976-1977, presso il Liceo Scientifico “Marianum Cavanis” di Capezzano Pianore con votazione: 60/60Laurea in Medicina e Chirurgia, presso la Facolta’ di Medicina e Chirurgia dell’Universita’ degli Studi di Pisa, conseguita il 23-7-1984, con votazione 110/110 e lode.Diploma di Specializzazione in Neurologia, presso la Scuola di Specializzazione in Neurologia della Facolta’ di Medicina e Chirurgia dell’Universita’ degli Studi di Pisa, con votazione 60/60 e lode.Nel 1994 ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Discpline Neurologiche e Neurosensoriali.Posizione professionale attuale: dal 16-02-1998 e’ Dirigente Medico presso la UOC di Neurologia dell’Ospedale Versilia della SAL 12 di Viareggio, dove e’ responsabile dell’ambulatorio per le cefalee e della sezione e per la neurologia d’Urgenza.Ha partecipato come primo autore o co-autore a diverse pubblicazioni scientifiche di cui : 60 lavori in lingua inglese in extenso , 35 in lingua italiana in extenso e 96 abstract di congressi internazionali e nazionali.Societa’ scientifiche: Socio fondatore TOSCOCEF,consigliere regionale SISC,membro della SIN,membro ANIRCEF.