Ospedale Versilia: le provocazioni artistiche di Pierotti tornano a fare discutere

Una serie di ' cartelli stradali' per contestare un provvedimento, quello dell'istituzione del biglietto di pagamento all'ospedale Versilia di Lido di Camaiore, che da tempo è motivo di discussione e polemica. Cartelli, o meglio ancora provocazioni artistiche  che portano la firma di Stefano Pierotti, artista e scultore, non nuovo a questo genere di iniziative. " Cartelli che sono andato ad installare di primo mattino e che mercoledì 5 febbraio,   alle 20 erano ancora tutti là indisturbati..

 

Penso, anzi, sono sicuro che  resteranno in quella sede chissà per quanti giorni, vista l'indifferenza della direzione. 

Si legge in una nota trasmessa in questi giorni dalla direzione dell'Ospedale Versilia – spiega Pierotti- che la decisione presa con gli accordi dei sindaci del territorio è quella  "di attivare un servizio di vigilanza e controllo sul parcheggio ospedaliero, finanziato mediante i proventi derivanti dalla contestuale messa a pagamento di circa la metà dei posti di parcheggio". Sempre sulla stessa delibera diramata dal direttore generale si legge tra le motivazioni, "la presenza ingiustificata di numerosi venditori ambulanti, in genere extracomunitari che spesso importunano gli utenti, anche con richieste di denaro; la presenza di persone dedite all'accattonaggio; le liti tra gli extracomunitari" ed altro ancora, che detta in parole povere a me suona così: "fora da i ball!"

E allora, al di là dell'insofferenza sollevata degli utenti (che poi sarebbero i malati o i loro parenti in visita) per l'ulteriore iniqua "tassa" dalla quale è nato un comitato "no parcheggio a pagamento" che ha raccolto migliaia di firme di protesta  (ma di questo se n'è già ampiamente parlato), mi chiedevo che fine avesse fatto il tanto auspicato Piano Nazionale della Kyenge contro il razzismo, la xenofobia e l'intolleranza.

Facendomi un giro nel parcheggio dell'ospedale, ho chiesto ai "neretti" cosa ne pensassero di questa iniziativa forzata dall'Ospedale. Mi hanno risposto che non possono mica andare a rubare o a spacciare droga (!) e che tanto da lì non se ne andranno (ignari però del fatto che tra qualche giorno, quando "entrerà in vigore" il parcheggio a pagamento, verranno cacciati dai vigilantes come nel parcheggio antistante dell'Esselunga…)

In questo modo, a mio avviso la direzione sanitaria sposta solamente il problema più in là mostrando palesemente la sua/loro (visto che sono interessati anche i sette comuni) intolleranza verso gli extracomunitari che saranno costretti a trovarsi altri lidi, mostrando questa volta, ai clienti che si frugheranno nelle le tasche per cercare qualche centesimo da dare in cambio di qualche accendino, meno sorrisi.

Dopo che ho installato i cartelli – continua Pierotti – alcuni extracomunitari di colore si sono  avvicinati a me e mi hanno chiesto cosa volesse dire "Kunta Kinte" e "rimozione" (parole contenute nella grafica da me assemblata). Gli ho spiegato, per quanto  fossi in grado di fare, che Kunta Kinte fu il personaggio di un film tra finzione e realtà, che identificò il simbolo della ribellione degli schiavi in America, e l'affermazione dei diritti dell'essere umano e rimozione significa invece "fori dai coglioni"! Questa, attualmente, è la mia dimensione artistica".

Suggeriti

Informazioni sull' Autore Giacomo

Lascia un commento