di GIULIA BERTOLI
Dal 16 febbraio al 16 marzo: dopo un mese esatto di esposizione, nei giornis corsi è calato il sipario sulla mostra "Artisti per la libertà", con location il Chiostro di Sant'Agostino di Pietrasanta. Una rassegna chiamaTa a rievocare un evento storico indimenticabile: la caduta del muro di Berlino, 9 novembre 1989. Chiamato anche "il muro della vergogna", aveva non solo diviso moltissime famigli, ma anche causato più di 200 morti e fu considerato il simbolo tangibile della spaccatura del mondo in due blocchi ben distinti durante La Guerra Fredda. Una volta sbrecciato, i pezzi di muro sono diventati una vera e propria reliquia a testimonianza della violenza compiuta e della libertà ritrovata. Prese di mira dagli artisti, le parti di muro intatte sono diventate un supporto di creatività internazionale per Eduardo Chillida, Arman, Daniel Buren, Sol LeWitt e molti altri, i quali dipingono sui muri i loro stati d'animo personali nei confronti dell'accaduto, ognuno ponendo un accento diverso. Queste opere sono state raccolte in una collezione di 48 pezzi dalla forte carica emotiva e simbolica, in cui alcuni artisti denunciano l'influenza dei sistemi totalitari, altri preferiscono celebrare la libertà di una nuova unione. Presentata a Parigi, Berlino, Mosca e infine Pietrasanta, come unica rappresentante italiana, vede come proprietario della collezione, il musicista Michael Guttman. Colori accesi ed immagini crude, dal segnale di stop, al fil di ferro; dall'ombra austera del soldato alla donna nuda ed incatenata: l'atmosfera che circonda il Chiostro trasuda pezzi di storia importante, ed un chiaro messaggio di pace di cui Pietrasanta si fa portavoce, per non dimenticare.