UN ‘APOTEOSI DI SENSUALITÀ E BELLEZZA: LA “NUDA” DI GROSSO

di SUSANNA BENASSI "Nuda" e' un dipinto del pittore piemontese, Giacomo Grosso (1860-1938) , esposto per la prima volta alla Triennale di Torino nel 1896. L'evento, narrato dalle cronache dell'epoca, per lo scandalo che provoco', denuncia la fisiologica ipocrisia che la società spesso manifesta ,sotto diverse forme, nei confronti di opere che hanno ad oggetto il nudo. Si racconta infatti che la presenza del dipinto scateno',irritazione, polemiche a non finire e tentativi di censura istituzionali,ma grande successo di pubblico. La tela ritrae una bellissima giovane donna bruna dalle forme perfette, sdraiata su una pelle d'orso,che mostra in primo piano il suo notevole lato B, la schiena e parte del seno, mentre si volta verso l'osservatore, quasi a rispondere ad un richiamo. Un'immagine semplice, pulita, senza fronzoli inutili, di grande effetto, dai connotati fotografici, trasudante sensualità e bellezza allo stato puro.  La donna e' perfettamente a suo agio nel contesto ambientale.L'espressione del volto, il movimento morbido del corpo fanno pensare ad un'estrema intimità con chi richiede la sua attenzione.L'opera che non ha niente di offensivo, ma anzi può ben considerarsi una celebrazione della femminilità spontanea, e' ritenuta dalla critica uno dei più begli esempi di seduzione femminile della storia dell'arte italiana.

 

 

Giacomo Grosso ricevette svariate critiche per l'uso di uno stile troppo accademico, alle quali era solito rispondere: " Sono solo un pittore".

"Nuda" di Giacomo Grosso – Galleria d'Arte Moderna di Torino

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