Di GIULIA BERTOLI
Quali sono i rischi e le potenzialità del periodo dell'adolescenza e com'è cambiata dal passato ad oggi? E ancora: come possiamo cogliere alcuni campanelli d'allarme nei nostri ragazzi? Domande a cui ha risposto ampiamente Emanuele Palagi, psicologo, psicoterapeuta e sessuologo che domenica 3 agosto è intervenuto sul disagio giovanile a Seravezza presso il giardino del Caffè del Palazzo, nell'area Medicea. "La salute vien… parlando", questo il nome del format inaugurato domenica 27 luglio con un incontro sul profilo di salute della Versilia, a cura di Ettore Neri ed Enrico Salvatori. "L'adolescenza è una fase particolare in cui i bambini diventano adulti e se questo passaggio così delicato viene trascorso nella maniera sbagliata può generare ripercussioni per tutto il resto della vita", ci spiega il dottor Palagi che aggiunge. "La scuola ed un cambiamento improvviso nell'andamento è un ottimo segnale per accorgersi di un disagio, il fatto è che rispetto ad una volta c'è poca alleanza tra scuola e famiglia che, al contrario, non perdono occasione di farsi la guerra". Inoltre secondo lo psicologo, il periodo dell'adolescenza si sta allargando molto rispetto al passato: inizia a dodici anni, ma si protrae nella maggior parte dei casi oltre i ventuno, seguito da una scarsa voglia di lavorare e prendersi responsabilità, eccezioni a parte. “ Bisogna anche dire però, come conferma Palagi, che la questione del lavoro presente molte sfaccettature in cui i giovani c'entrano davvero poco: la crisi che sta investendo il nostro Paese per esempio, scoraggia gli adulti i quali a loro volta ed in modo totalmente inconscio, generano una visione negativa del futuro nella mente dei propri ragazzi con la ricorrentefrase "la politica fa tutta schifo, il lavoro non c'è e le prospettive sono scarse". Questo meccanismo induce a depressione e stasi. I videogiochi di oggi che non terminano mai, l'induzione al gioco d'azzardo, il bullismo, il criterio sociale che ruota attorno ad alcool e droghe e la facilità nel procurare ed abusare di queste sostanze, sono, senza alcun dubbio fattori di rischio nella fase adolescenziale.Le nuove tecnologie permettono ai ragazzi di conoscere svariate realtà ed approfondire nuovi studi, ma se usate in modo scorretto possono generare una grande "ansia sociale"con il risultato che non si è più in grado di relazionarsi con le persone se non dietro ad un computer". Dunque, se l'adolescenza rappresenta un periodo della vita in cui è possibile incorrere in numerosi rischi, è anche quel periodo in cui prendono forma le proprie massime potenzialità: è l'età del sogno e dei grandi progetti irrazionali in cui si tende ad azzardare e da questo azzardo- attenzione non sempre positivo- possono nascere grandi potenzialità”. Qualche utile consiglio? "Non spaventate i vostri ragazzi per far si che non facciamo qualcosa, è la volta che proveranno a farla per dimostrarvi che vi state sbagliando o che possono essere gli unici a riuscirci, non limitatevi a guardare, ma sforzatevi di osservare loro, ed aiutateli a farsi più domande perchè saranno sempre pronti a rispondere, ma meno pronti a porre e porsi interrogativi importanti."