Con Expo 2015 alle porte esiste il rischio di un'invasione dei prodotti alimentari contraffatti. Vino ed olio extravergine di oliva soprattutto (nonostante le ben note difficoltà della passata stagione) ma anche formaggi ed insaccati sono da tempo nel mirino dei 'falsificatori' del Made in Tuscany. Dietro c’è lo zampino silenzioso della criminalità organizzata nazionale ed internazionale sempre più 'infiltrata' anche tra le maglie dell’agroalimentare considerato un grande business soprattutto all’estero. A svelarlo è stata Coldiretti Lucca nel corso della presentazione del 'Terzo Rapporto Agromafie' elaborato insieme ad 'Eurispes' e 'Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare'. Le agromafie sono state capaci di generare, nell’anno appena concluso, 15,4 miliardi di euro. Una montagna di soldi prodotta attraverso sofisticati meccanismi di alterazione, sofisticazione e contraffazione con cui la criminalità organizzata 'invade' il mercato. Un pericolo che va affrontato – per Coldiretti – con stringenti misure di rafforzamento dell’attività di controllo sui flussi commerciali e con una maggiore trasparenza sulle informazioni in etichetta sulla reale origine degli alimenti. “Combattere le frodi alimentari”, spiega Cristiano Genovali, presidente di Coldiretti Lucca, “è decisivo per i prodotti di eccellenza del nostro paniere da sempre obiettivo dei 'taroccatori'; come appare decisivo che la straordinaria occasione di valorizzazione del Made in Italy agroalimentare rappresentata dall’Expo 2015 sia accompagnata da misure per rafforzare controlli, tutela e contrasto alle agromafie e ai reati agroalimentari”.
C’è poi un altro fattore da non sottovalutare e che ha effetti sui consumi: il 71% dei consumatori è terrorizzato dal problema della contraffazione dei prodotti alimentari. “L’Expo”, analizza Maurizio Fantini, direttore provinciale di Coldiretti, “dovrà essere l’occasione per affermare un modello agroalimentare che si basa sulla trasparenza, sulla sicurezza alimentare e sulla certezza della provenienza”. Ecco perché l’Expo deve essere la grande occasione da non sbagliare assolutamente, intercettando una parte dei 2,5 milioni di turisti che hanno manifestato la propria intenzione di soggiornare in un agriturismo in Toscana nell’arco del 2015. Con 196 strutture agrituristiche (dati Istat) la Provincia di Lucca si caratterizza per una ricettività dinamica con ben 165 aziende in grado di offrire intrattenimento, attività didattica, escursioni, laboratori e le più singolari esperienze rurali. “Saremo presenti all’Expo 2015”, spiega ancora Fantini, “all’interno del 'Padiglione Italia' anche con un calendario di eventi per tutti i sei mesi, con l’obiettivo di far conoscere ai visitatori i primati del nostro agroalimentare. Racconteremo di un’Italia che affonda le proprie radici nell’identità contadina e promuoverà la straordinaria capillarità del settore. E dalla nostra provincia proverranno parte dei prodotti, delle aziende e dell’eccellenza che contribuiscono a rendere il Made in Italy apprezzato nel mondo”.