La riapertura per parrucchieri e centri estetici slitta, anche se certezza non c’e’, al primo giugno. E, nel dramma dell’emergenza sanitaria, esplode la preoccupazione dei titolari di attività. ” Probabilmente il 1° giugno, quando il governo ha previsto la riapertura di parrucchieri e centri estetici, tanti colleghi avranno molti problemi a tirare su la serranda considerato che in molti, soprattutto i locali a gestione familiare, sono ormai ben oltre il baratro”. Parole di Marina Marcuccetti titolare dei saloni Cotril a Forte dei Marmi e Sarzana e nuova referente di Versilia e Massa Carrara per Assoacconciatori Confesercenti. “Siamo rimasti senza parole dopo l’ultimo decreto del governo che sposta di oltre un mese la data della nostra riapertura. Un mese che forse, in tanti, non riusciranno a superare visto come la categoria sia stata completamente dimenticata, – che aiuti economici sotto forma di bonus e cassa integrazione che in alcuni casi non sono ancora arrivati”. Marcuccetti che si chiede “come non sia possibile pensare ad una riapertura anticipata nel rispetto totale dei protocolli sanitari. Protocolli che, tra l’altro, le nostre attività hanno sempre rispettato considerando che ci troviamo da sempre a contatto con i clienti. Dove sta il problema per un acconciatore che apre su appuntamento, con tutti i dispositivi di protezione, in un ambiente sanificato che sempre accade. Siamo pronti a mobilitarci per far capire al governo come la riapertura deve avvenire in tempi rapidissimi”. Poi la parte delle richieste economiche. Ancora Marina Marcuccetti: “I nostri locali, più di altre attività, dovranno adeguarsi e quindi occorre un contributo a fondo perduto non inferiore ai 5.000 euro sia per l’acquisto di materiali necessari per la messa in sicurezza, che per consulenze tecniche e professionali che saranno sicuramente necessarie. Chiediamo poi una annullamento per almeno due anni dei tributi locali e nazionali ed un innalzamento al 100% del credito di imposta per gli affitti, ampliato oltre che alla categoria catastale C1, anche alle categorie C2 e C3. E ancora, per i primi 3 mesi, permettere una maggiore flessibilità nell’orario e nei giorni di lavoro”.