Dove finiscono i soldi delle multe per infrazione al codice della strada? Al Comune, lo sanno anche i bambini. Si, anzi no. Diciamo che una buona parte finisce all'ente, ma una percentuale, com'è il caso di Pietrasanta, va ad arricchire le casse di una società privata. Non è bello e lascia spazio a cattivi pensieri? Forse, ma la legge non impone un bel niente, in questo caso e allora ognuno si comporta come meglio ritiene. L'amministrazione di Pietrasanta, ma il discorso riguarderebbe anche altri comuni, sceglie d la via del pagamento, a società terza, di una quota rapportata all’infrazione riscossa. L’utilizzo di apparecchiature per rilevare irregolarità al codice della strada porta dunque in dote ad una società privata, il 20%, circa, dell’importo della multa finito al Comune: come a dire che se l’utente, ad esempio, ha pagato 100 euro, per avere attraversato con il rosso un incrocio, 20 euro della stessa multa finiscono nelle tasche dei privati che a suo tempo avevano vinto la relativa gara d’appalto. Un accordo, quello fra Comune e ditta privata di settore, verbalizzato in una convenzione, firmata nel mese di luglio del 2006 e con durata 2 anni: nella pratica la società in questione si era aggiudicata l’appalto del servizio di locazione di strumenti fissi di rilevazione di infrazione al codice stradale, non dietro il versamento di una quota fissa di pagamento, ma accettando una percentuale appunto sulla multa rilevata ed andata, come detto, a buon fine. Di conseguenza nei 4 punti di rilevazione posizionati sul territorio, uno di questi è quello particolarmente contestato di viale Roma, angolo via Tolmino, le operazioni di convalida dell’accertamento e la sottoscrizione del verbale, nel rispetto delle disposizioni che tutelano la riservatezza, spettano agli organi della polizia municipale comunale, ma poi, alla fine del rituale di sanzione, una parte della multa, come detto, finirà nella cassa della società. A sua volta la società ha il compito di gestire le apparecchiature, garantendo la corretta manutenzione delle apparecchiature. A scanso di equivoci il tempo di attesa fra il giallo ed il rosso – quantificato in 7 secondi – è di competenza del Comune. I dubbi, però, sul riconoscimento di una percentuale legata ad una multa, restano tanti e lo testimonia anche una recente nota dell’Anci: “ ogni soluzione così vincolata, a prescindere dall’entità, contribuirebbe ad alimentare dubbi sulle finalità della attività di cui si parla”. La raccomandazione sempre dell’associazione nazionale dei comuni? “ Le attività che conseguono all’accertamento di una violazione al Codice della Strada, rientrano tra le spese di accertamento e come tali, essendo agevole la quantificazione dei costi, è possibile individuare preventivamente il corrispettivo dea riconoscere all’impresa appaltante”. Ed anche un recente orientamento ministeriale, suggerisce di evitare il pagamento di quote di percentuale, limitandosi pertanto al pagamento delle singole prestazioni rese. Suggerisce, non impone. Quanto meno per il momento. Ed in questo vuoto normativo, ognuno, come ben si vede, si r