SCUOLA NEL CAOS: NATALE CON I DOCENTI CHE TORNANO A CASA, MA NON CI SONO I SUPPLENTI

Ancora la scuola italiana nel caos. Ancora la didattica massacrata da scelte che ne penalizzano l’attività. Come sta accadendo proprio in scia alle vacanze natalizie.

A riportare la notizia Leggo.it che evidenzia l’obbligatorieta’, per migliaia di insegnanti e collaboratori scolastici,  di dovere tornare nella propria regione di residenza prima del già fissato  stop agli spostamenti e dell’impossibilità di sostituirli con supplenti. Di conseguenza, se non si rimedia all’ennesimo pasticcio all’italiana, niente lezioni il 21 e il 22 dicembre per molti studenti causa assenza, obbligata, dei docenti.

“ Due giorni di caos nelle scuole, proprio 48 ore prima delle vacanze natalizie. Migliaia di docenti e di operatori scolastici torneranno infatti a casa prima dello stop agli spostamenti del 21 dicembre, lasciando scoperte le scuole il 21 e il 22 dicembre. Un problema concreto, a cui il governo non ha pensato: le scuole in presenza, elementari e medie, dovranno cercare supplenti che, quest’anno, sono introvabili. Due giorni, tra un week end e l’inizio delle vacanze natalizie, che sarebbero stati a rischio ponte in qualunque momento: con il blocco degli spostamenti lo sono ancora di più. «Doveva essere prevista una deroga per i docenti ha sottolineato Antonello Giannelli, il presidente dell’Associazione nazionale dei presidi per non far perdere lezioni agli studenti e per consentire al personale scolastico di tornare in famiglia». Ma nessuno ci ha pensato.

 

L’obiettivo della riapertura del 7 gennaio per il 75% dei ragazzi delle superiori, ha distolto l’attenzione su quel che potrebbe accadere nei prossimi giorni nelle aule del primo ciclo: lunedì prossimo i dirigenti scolastici vedranno saltare le lezioni in classe e non potranno contare neanche sulla vigilanza e il servizio di pulizia dei bidelli. Negli istituti della Lombardia e del Veneto sono migliaia i fuori sede, nella maggior parte del Sud e quindi ora intenzionati a tornare a casa. Ma vale anche per le scuole dell’Emilia Romagna e della Toscana, così come negli istituti del Lazio sono tantissimi i fuori sede che, per il Natale, vorranno tornare a casa per l’intera pausa dalle lezioni”.

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Informazioni sull' Autore Luca Basile

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