Il sole domenicale ieri invitava a regalarsi delle sane passeggiate all’aria aperta. Tranne che al quartiere Africa, dove gli abitanti rifiutano che la zona sia etichettata come fosse il Bronx e chiedono a gran voce l’intervento delle istituzioni. Per chi usciva dai cancelli di via della Svolta è stato infatti inevitabile gettare un’occhiata al circolo Assi, teatro della violentissima aggressione di venerdì notte di fronte al circolo Assi conclusa con un 36enne all’ospedale in prognosi riservata con naso e gamba rotta e un 27enne denunciato a piede libero dalla polizia di Forte dei Marmi per lesioni personali gravissime che ha commesso picchiando il rivale al volto per difendere la compagna del 36enne dalle molestie di quest’ultimo, per poi travolgerlo con la propria auto pochi metri più avanti.
«Questo è sempre stato un quartiere tranquillissimo – si sfoga Alessandro Bibolotti, presidente del comitato Africa Macelli Osterietta – e non accettiamo che si parli di ’Bronx’. I passaggi dei carabinieri e della polizia avvengono in maniera frequente, idem quelli della polizia municipale: le istituzioni sono presenti, anche se qualche ulteriore pattuglia darebbe comunque più sicurezza». Peccato, però, che da alcuni anni a questa parte i residenti dell’Africa abbiano più volte raccolto firme e presentato esposti per gli eccessi avvenuti in piena notte, con annessa richiesta di telecamere. Un paio di dispositivi sono stati messi e l’amministrazione comunale, nell’edizione di ieri, ha annunciato l’intenzione di volerli rafforzare. Ma un episodio così grave, come quello di venerdì notte, non lo avevano mai visto.
«Sulla carta – prosegue Bibolotti – quel locale è un circolo ricreativo, ma di giorno è chiuso, apre dall’1 di notte in poi e chiude sempre molto tardi. Insomma, è evidente che non ha più la funzione sociale che svolgeva prima. Sarebbe opportuno che venisse appurata la natura della sua licenza. Si indaghi quindi non solo sul grave episodio di venerdì – conclude – ma anche per chiarire e sistemare questa situazione una volta per tutte». Che possano esserci conseguenze, per il locale, lo conferma il sindaco Alberto Giovannetti. «Seguiamo le vicende di quella zona da tempo – spiega – e non siamo mai stati con le mani in mano. La soglia è stata abbondantemente superata, ma per disporre provvedimenti restrittivi, che vanno dalla limitazione dell’orario di apertura fino alla sospensione vera e propria della licenza, ho bisogno di un input della questura. Siamo pronti a comportarci di conseguenza, certe situazioni sono ormai intollerabili».